Costa d'Avorio

In Costa d’Avorio il CeVI interviene in un contesto di forte crisi, di cui la guerra civile è una delle cause principali, assieme alla povertà delle famiglie ancora fondate su un’agricoltura di sussistenza.
Le basi sociali ed educative del paese si vedono fortemente danneggiate, a discapito di intere generazioni di minori e giovani adulti che soffrono per la carenza di opportunità formative, lavorative e di auto-imprenditorialità.
I nostri progetti intervengono principalmente nelle zone di Daloa, Djébonoua e Bouaké, dove i giovani soffrono di una seria mancanza di formazione scolastica e professionale, vedendosi così esclusa la possibilità di contribuire attivamente allo sviluppo del loro contesto di vita.
Questa situazione porta molti giovani a cercare opportunità di sopravvivenza nella migrazione illegale o nella criminalità, finendo molto spesso ad essere vittime di devianza e disagio umano e sociale.

Attualmente è in atto il progetto n.767/2022 "Sentiers de bien vivre chez soi",  finanziato dall'8xmille della Chiesa Cattolica, e che coinvolge i seguenti partner: CVCS, l’ONG Progres Universel e l’Associazione Notre Dame des Sources.

banner 8xmille chiesa cattolica





Costa d'Avorio

In Costa d’Avorio il CeVI interviene in un contesto di forte crisi, di cui la guerra civile è una delle cause principali, assieme alla povertà delle famiglie ancora fondate su un’agricoltura di sussistenza.
Le basi sociali ed educative del paese si vedono fortemente danneggiate, a discapito di intere generazioni di minori e giovani adulti che soffrono per la carenza di opportunità formative, lavorative e di auto-imprenditorialità.
I nostri progetti intervengono principalmente nelle zone di Daloa, Djébonoua e Bouaké, dove i giovani soffrono di una seria mancanza di formazione scolastica e professionale, vedendosi così esclusa la possibilità di contribuire attivamente allo sviluppo del loro contesto di vita.
Questa situazione porta molti giovani a cercare opportunità di sopravvivenza nella migrazione illegale o nella criminalità, finendo molto spesso ad essere vittime di devianza e disagio umano e sociale.




Etiopia

L’Etiopia, grazie al suo clima e alle risorse idriche che rendono fertili i terreni, è un paese dall’alto potenziale agricolo.
La popolazione etiope, infatti, è sostenuta all’85% dall’agricoltura, in particolare quella dei piccoli agricoltori.
I recenti cambiamenti climatici, però, stanno danneggiando questo potenziale causando gravi problemi di siccità, perdita dei raccolti e conseguente insicurezza alimentare e nutritiva, portando il paese ad avere uno dei più alti tassi di denutrizione al mondo.
Ad alimentare questa situazione di insicurezza e precarietà si aggiunge la mancanza di input agricoli e di piccoli capitali da reinvestire nelle attività familiari.
Le comunità non riescono ad accedere a metodi agronomici migliorati e a un supporto tecnico e formativo che li sostenga e li segua costantemente per meglio gestire la variabilità agricola, maggiormente irregolare a causa dei cambiamenti climatici.

Qui puoi scaricare e leggere i risultati dei nostri progetti


Scarica i risultati del progetto: Hand to hand
Scarica i risultati del progetto: Miglioramento dell’alimentazione e della generazione di reddito



Etiopia

L’Etiopia, grazie al suo clima e alle risorse idriche che rendono fertili i terreni, è un paese dall’alto potenziale agricolo.
La popolazione etiope, infatti, è sostenuta all’85% dall’agricoltura, in particolare quella dei piccoli agricoltori.
I recenti cambiamenti climatici, però, stanno danneggiando questo potenziale causando gravi problemi di siccità, perdita dei raccolti e conseguente insicurezza alimentare e nutritiva, portando il paese ad avere uno dei più alti tassi di denutrizione al mondo.
Ad alimentare questa situazione di insicurezza e precarietà si aggiunge la mancanza di input agricoli e di piccoli capitali da reinvestire nelle attività familiari.
Le comunità non riescono ad accedere a metodi agronomici migliorati e a un supporto tecnico e formativo che li sostenga e li segua costantemente per meglio gestire la variabilità agricola, maggiormente irregolare a causa dei cambiamenti climatici.



Bolivia

In Bolivia operiamo nella zona di Cochabamba, un’area caratterizzata da una grave mancanza di disponibilità d’acqua e vulnerabilità rispetto alla sicurezza alimentare. A soffrire maggiormente a causa di questa situazione sono le donne e i bambini. Le donne rurali, infatti, sono responsabili per il 45% della produzione degli alimenti, occupandosi in primo luogo della coltivazione e della preparazione della maggior parte del cibo consumato nelle case. Il radicato patriarcalismo che spesso caratterizza le società boliviane aggrava ulteriormente la situazione, comportando maggiori difficoltà ad accedere alle risorse naturali, in particolare acqua e terra (nei programmi di riforma agraria si sono trasferiti i diritti esclusivi alla terra agli uomini capofamiglia), e alle tecnologie e ai servizi correlati. Per quanto riguarda i bambini invece, il problema della scarsità idrica e dell’insicurezza alimentare intacca anche il loro diritto all’educazione. In molte scuole della zona l’accesso all’acqua è inesistente e, di conseguenza, le condizioni igienico-sanitarie e nutritive degli alunni risultano precarie. Noi del CeVI ci impegniamo a sostegno proprio di queste categorie di persone più vulnerabili.

Qui puoi scaricare e leggere i risultati dei nostri progetti


Scarica i risultati del progetto: Yakuna Tantana
Scarica i risultati del progetto: Pachamama
Visita il sito del progetto: Pachamama Scarica i risultati del progetto: Misky Pacha




Bolivia

In Bolivia operiamo nella zona di Cochabamba, un’area caratterizzata da una grave mancanza di disponibilità d’acqua e vulnerabilità rispetto alla sicurezza alimentare. A soffrire maggiormente a causa di questa situazione sono le donne e i bambini. Le donne rurali, infatti, sono responsabili per il 45% della produzione degli alimenti, occupandosi in primo luogo della coltivazione e della preparazione della maggior parte del cibo consumato nelle case. Il radicato patriarcalismo che spesso caratterizza le società boliviane aggrava ulteriormente la situazione, comportando maggiori difficoltà ad accedere alle risorse naturali, in particolare acqua e terra (nei programmi di riforma agraria si sono trasferiti i diritti esclusivi alla terra agli uomini capofamiglia), e alle tecnologie e ai servizi correlati. Per quanto riguarda i bambini invece, il problema della scarsità idrica e dell’insicurezza alimentare intacca anche il loro diritto all’educazione. In molte scuole della zona l’accesso all’acqua è inesistente e, di conseguenza, le condizioni igienico-sanitarie e nutritive degli alunni risultano precarie. Noi del CeVI ci impegniamo a sostegno proprio di queste categorie di persone più vulnerabili.




Brasile

Con i nostri progetti interveniamo nello Stato del Minas Gerais, in una regione dell'entroterra brasiliano dove l’agricoltura familiare ha di fronte grandi sfide da affrontare per consolidarsi e garantire uno sviluppo sostenibile.
Quest’area è caratterizzata da un clima semiarido, con alcuni mesi di forte siccità che pregiudicano il raccolto degli agricoltori e, di conseguenza, il loro sostentamento.
La popolazione locale poi si trova a dover affrontare un crescente peggioramento della propria condizione a causa della cosiddetta Rivoluzione Verde, ossia dell’adozione a partire dagli anni 60 di modelli di produzione intensivi, con un forte aumento di sementi ad alta resa e pesticidi, che – insieme alle distese di eucalipto sempre più presenti in zona - hanno compromesso fortemente la salvaguardia delle sementi tradizionali e la sostenibilità ambientale di questa regione.
I piccoli produttori hanno così dovuto affrontare i cambiamenti dovuti all’arrivo delle grandi aziende di sementi, che ad oggi detengono più del 70% del mercato.

Qui puoi scaricare e leggere i risultati dei nostri progetti


Scarica i risultati del progetto: Sementi del sapere







Brasile

Con i nostri progetti interveniamo nello Stato del Minas Gerais, in una regione dell'entroterra brasiliano dove l’agricoltura familiare ha di fronte grandi sfide da affrontare per consolidarsi e garantire uno sviluppo sostenibile.
Quest’area è caratterizzata da un clima semiarido, con alcuni mesi di forte siccità che pregiudicano il raccolto degli agricoltori e, di conseguenza, il loro sostentamento.
La popolazione locale poi si trova a dover affrontare un crescente peggioramento della propria condizione a causa della cosiddetta Rivoluzione Verde, ossia dell’adozione a partire dagli anni 60 di modelli di produzione intensivi, con un forte aumento di sementi ad alta resa e pesticidi, che – insieme alle distese di eucalipto sempre più presenti in zona - hanno compromesso fortemente la salvaguardia delle sementi tradizionali e la sostenibilità ambientale di questa regione.
I piccoli produttori hanno così dovuto affrontare i cambiamenti dovuti all’arrivo delle grandi aziende di sementi, che ad oggi detengono più del 70% del mercato.

Qui puoi scaricare e leggere i risultati dei nostri progetti


Scarica i risultati del progetto: Sementi del sapere






Colombia

Con i nostri progetti interveniamo nel Dipartimento del Nariño, che si trova nel sud-ovest della Colombia, al confine con la Repubblica dell'Ecuador. Uno dei problemi più grandi è senza dubbio la difficoltà delle popolazioni locali a gestire in modo ottimale le risorse idriche. La scarsa attenzione manifestata dalle comunità locali nella gestione dell’acqua, il cui uso inefficiente e non rispettoso dell’ambiente provoca inquinamento del suolo e delle falde e riduzione della disponibilità della stessa durante la siccità, costituisce di per sé un freno anche allo sviluppo del turismo. Il problema del rapporto fra comunità locali e pulizia delle risorse idriche si acuisce laddove sono presenti comunità molto povere o comunità di sfollati. Gli sfollati dal conflitto (desplazados) quando s'insediano in un’area lo fanno in modo del tutto informale costruendo abitazioni di fortuna e aggregate le une alle altre in modo estemporaneo, senza avere alcuna disponibilità di infrastrutture fognarie e quindi riversando le acque reflue direttamente nei corsi d’acqua più prossimi. È ovvio che non può esserci uno sviluppo turistico, soprattutto con una forte vocazione alla sostenibilità, se i corsi d’acqua sono inquinati, se l’acqua non è potabile, se continua ad esserci una sostanziale mancanza di infrastrutture di scarico dei rifiuti e delle acque reflue.

Qui puoi scaricare e leggere i risultati dei nostri progetti


Scarica i risultati del progetto: Ecoturinca







Colombia

Con i nostri progetti interveniamo nel Dipartimento del Nariño, che si trova nel sud-ovest della Colombia, al confine con la Repubblica dell'Ecuador. Uno dei problemi più grandi è senza dubbio la difficoltà delle popolazioni locali a gestire in modo ottimale le risorse idriche. La scarsa attenzione manifestata dalle comunità locali nella gestione dell’acqua, il cui uso inefficiente e non rispettoso dell’ambiente provoca inquinamento del suolo e delle falde e riduzione della disponibilità della stessa durante la siccità, costituisce di per sé un freno anche allo sviluppo del turismo. Il problema del rapporto fra comunità locali e pulizia delle risorse idriche si acuisce laddove sono presenti comunità molto povere o comunità di sfollati. Gli sfollati dal conflitto (desplazados) quando s'insediano in un’area lo fanno in modo del tutto informale costruendo abitazioni di fortuna e aggregate le une alle altre in modo estemporaneo, senza avere alcuna disponibilità di infrastrutture fognarie e quindi riversando le acque reflue direttamente nei corsi d’acqua più prossimi. È ovvio che non può esserci uno sviluppo turistico, soprattutto con una forte vocazione alla sostenibilità, se i corsi d’acqua sono inquinati, se l’acqua non è potabile, se continua ad esserci una sostanziale mancanza di infrastrutture di scarico dei rifiuti e delle acque reflue.


Qui puoi scaricare e leggere i risultati dei nostri progetti


Scarica i risultati del progetto: Ecoturinca






Italia

Il CeVI, oltre ai percorsi nelle scuole, organizza corsi di sensibilizzazione, formazione e aggiornamento per volontari, cooperanti, tirocinanti, studenti universitari e docenti, collaborando con altri soggetti attivi nel campo della cooperazione internazionale e della sostenibilità.

Al CeVI, inoltre, è possibile svolgere il Servizio Civile Universale, un percorso di durata annuale promosso dal Dipartimento delle Politiche Giovanili che si realizza in Italia o all’estero. 

Su determinati temi che il CeVI ritiene importanti e che interessano trasversalmente le attività di cooperazione internazionale, i programmi educativi e la formazione, vengono organizzate anche attività di promozione e sostegno della cittadinanza attiva e campagne di sensibilizzazione.

A Udine si trova anche il CeVI Chic, un piccolo spazio equo-solidale dell’usato gestito dai nostri volontari, il cui obiettivo è di promuovere un modello di consumo sostenibile e raccogliere fondi per i progetti di cooperazione internazionale del CeVI.

Qui puoi leggere alcuni approfondimenti e i risultati dei progetti in Italia:

CeVI Chic